E’ arrivata la prima correzione, quella che tutti si aspettavano e che teoricamente non dovrebbe sorprendere nessun investitore, la volatilità è stata ai minimi per un lungo periodo, i mercati azionari sono cresciuti in linea con i dati macroeconomici, che rimangono anche per il 2018 molto interessanti.

Tuttavia tecnicamente quando un indice e in questo caso il RE degli indici S&P500 (che comprende le più importanti aziende americane) scende dal massimo raggiunto di almeno il 10% si parla di correzione e questa è avvenuta in pochissimi giorni, 10 per l’esattezza.

Direi tutto in linea con i vari scenari che le numerose case di gestione hanno redatto ad inizio anno, CRESCITA CON UN RITORNO DELLA VOLATILITA’.

Potremmo fare una piccola analisi di cosa sia successo nelle passate correzioni per capire in contesti simili cosa sia successo:

  • 36 sono le correzioni del S&P 500 dal 1980 al 2017;
  • LA MEDIA DI QUESTE CORREZIONI E’ STATA DI CIRCA IL 14%;
  • IL RITORNO DI QUESTO INDICE DOPO QUESTA CORREZIONE E’ STATO CIRCA DEL 7,5%.

Tutto questo per arrivare alla conclusione che una correzione  di questa entità è abbastanza normale e la storia ci insegna che gli anni in cui si vive una correzione, ma non virano in recessione, chiudono sempre poi con il segno positivo.

Quindi per un investitore di lungo termine una situazione del genere può rappresentare un’ottima opportunità di acquisto.

 

Fonte: https://lplresearch.com/2018/02/12/how-normal-is-this-correction/